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IACOUCCI, GERARDO / MASSERO, PAOLA

STUBBORN

Barcode: 8032050024233 / Cat: AFMCD310 / 1 CD / Label: ALFAMUSIC

L’album che segna una nuova tappa della lunga ed intensa collaborazione fra il pianista-compositore-arrangiatore Gerardo Iacoucci e la cantante-autrice-interprete Paola Massero si intitola “Stubborn” (testardo). È il nome del brano-manifesto che lo apre, in un “autoironico riferimento – afferma la vocalist – alla caparbietà che caratterizza Gerardo e me”.
Nel CD sono impaginati nove brani originali, di cui sette a firma di Iacoucci e due di Giampaolo Ascolese che – oltre a raffinato ed incisivo batterista-percussionista – si conferma dotato compositore. Tutti arrangiati dal pianista, i pezzi sono “parolati” da Paola Massero con sette testi in inglese ed uno in francese (“Energy” è, invece, strumentale e la voce vi si dispiega in uno scat sillabico declinato con varie strategie). L’apporto della Massero è fondamentale perché la parola riveste una notevole ‘centralità’ in “Stubborn”.
Iacoucci, infatti, rinuncia ad interventi solistici e si proietta sulla composizione e sugli elementi dell’arrangiamento, calando in essi il fraseggio e le armonie del jazz. La sua attuale poetica è basata sull’asciugare e sottrarre, concentrandosi su un tocco pianistico (in modalità quasi esclusivamente armonica) che ha ormai metabolizzato e personalizzato tanti “Maestri” (da Erroll Garner a Lennie Tristano). Completano l’organico il contrabbasso fluido e pulsante di Stefano Cantarano e la batteria ora swingin’ ora latin di Ascolese, con l’aggiunta di un quintetto d’archi che viene usato in modo strutturale. Ad esso è spesso affidato il fraseggio più propriamente jazzistico, interamente scritto da Iacoucci che estende quanto a suo tempo ideato per il cameristico Aura Trio (violino, violoncello e pianoforte; “Chamber Jazz Trio” 2011).
Nei brani non ci sono strumenti a fiato; in tal modo è valorizzata ancor di più la bella voce di Paola Massero che conserva nella sua tessitura e dinamica la lezione afroamericana (dallo spiritual al jazz) come una melodiosità/plasticità che rimanda al canto lirico ed è imparentata con la grande canzone europea (soprattutto italiana e francese). Spesso la vocalist si lancia in soli testuali scritti (“Women’s March”, ad esempio) che denotano la sua profonda conoscenza del vocalese di cui, peraltro, è un saggio il veloce, ironico, sferzante “Stubborn” che apre l’album.

  • Tracklist
    • 01. Stubborn 02. Venice 03. Wind And Fog 04. Energy 05. Liberté 06. Caribentropy 07. Dreams And Smiles 08. Starry Night 09. Women's March

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