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TRAORE ROKIA

BEAUTIFUL AFRICA

Barcode: 8030482001273 / Cat: CD110 / 1 CD / Label: PONDEROSA MUSIC & ART

"Devo ammettere che è un album molto influenzato dal Rock", dice la star internazionale Maliana Rokia Traoré, a proposito della sua ultima fatica, “Beautiful Africa", in uscita a Maggio su etichetta Ponderosa Music & Art. “Non voglio fare rock nella maniera tradizionale occidentale, voglio che sia rock ma con qualcosa di Maliano e dove ci sia qualcosa di me allo stesso tempo.” Beautiful Africa, un album denso di significati e di potenti nuove canzoni, ascoltate per la prima volta nel suo Donke project, giusto per ricordare agli ascoltatori che è stato il rock la prima vera fonte d’ispirazione della folgorante carriera di Rokia: “Mi piace davvero il rock,” dice, ed è stata quella la causa che mi ha spinto a fare musica” Negli anni della crescita uno dei fratelli maggiori la iniziò infatti all’ascolto di Dire Straits e Pink Floyd. “Ma non è tutto, ho poi scoperto jazz e blues grazie a mio padre, oltre alla musica Maliana, Africana e alla canzone Francese, ma è stato il rock che mi ha fatto scoprire di voler imparare a suonare la chitarra.” Sono ben tre i chitarristi di “Beautiful Africa”, inclusa Rokia, costruito infatti su riff di chitarra e su un solido lavoro di basso, possiede infatti un ben distinto feeling della’Africa dell’ovest grazie alle emozionanti performance di Mamah Diabaté al n’goni, l’antico tradizionale liuto Africano, strumento usato dalla Traoré in svariate composizioni nell’arco della sua carriera. Rokia Traoré, John Parish, e Stefano Pilia (Massimo Volume) suonano le chitarre sull’album, con Nicolai Munch-Hansen al basso, le percussioni sono ad opera di Sebastian Rochford (Polar Bear), effetti e ‘human beatbox’ di Jason Singh, n’goni e cori sono dei musicisti Maliani Fatim Kouyaté e Bintou Soumounou, entrambi membri della Fondazione “Passerelle” che Rokia Traoré ha fondato a Bamako, nella capitale del Mali, per spingere i giovani verso una carriera musicale e per sostenere la crescita della cultura musicale nel suo paese d’origine. Le canzoni sono nel linguaggio “Bambara” originario dell’Africa dell’ovest, così come in Francese e occasionalmente anche in inglese, mentre i testi sono essenzialmente riferiti a pensieri della sua vita personale e della tragedia che sta investendo il Mali Così Rokia descrive la tragica realtà: “Il paese negli ultimi anni è scivolato nel caos politico con il presidente deposto dopo un colpo di stato nella capitale e gruppi di ribelli che si sono impossessati di vaste aree del nord del paese. Successivamente i ribelli si sono divisi in diverse fazioni, inizialmente in lotta per l’indipendenza del nord usurpato dagli estremisti islamici , alcuni legati ad Al-Qaeda, che hanno persino proibito la musica nelle aree da loro controllate”. Una Forza Militare composta da Francia, Mali, e altri paesi Africani sta infatti combattendo una guerra sanguinosa, con il più alto prezzo pagato dalla popolazione civile, contro questa espansione. La traccia che dà il titolo all’album è costruita su un potente ritornello rock, è una vera e forte canzone d’amore per la maltrattata e ferita Africa, e riflette tutta la rabbia e la disperazione di Rokia per quanto accaduto in Mali, che così commenta i problemi che affliggono il continente nero dalla Costa D’avorio al Congo: “Incessante è il fiume delle mie lacrime, ardente è il mio dolore, il conflitto non è la soluzione..signore, dacci lungimiranza e saggezza”. Altre composizioni dell’album, comprendono la toccante ballata “Sarama,” una canzone di preghiera a una donna Maliana, parzialmente cantata in Inglese, e la personalissima “Mélancolie” un sorprendente brano ritmato che parla di solitudine e tristezza che è già una hit radiofonica in Francia.



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