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CAMPOBASSO, MAURO / MANZONI, MAURO

EARS WIDE SHUT - HOMAGE TO STANLEY KUBRICK

Barcode: 8015948303283 / Cat: MPR029CD / 2 CD / Label: PARCO DELLA MUSICA

Nata come sonorizzazione di sequenze di film di Kubrick, nell’approdare su disco, senza le immagini, la densa trama sonora creata da Campobasso e Manzoni ne esce esaltata, con il suo reticolo di suggestioni, invenzioni, mascheramenti, sviluppi. Liberi dal condizionamento visivo, gli autori hanno ripensato l’arco narrativo della composizione in funzione puramente musicale, come un’avventura uditiva in un labirinto acustico. Ne emerge una nuova narrazione creativa che attraversa l’universo di Kubrick e lo illumina svelandone forme non monolitiche ma mobili, aperte, a cui l’ascoltatore può aggiungere le sue suggestioni, storie e fantasie, in quella sinestesia collettiva che è propria del cinema. Musica e immagine sono fuse nell’esplorazione degli stadi emotivi e nelle eventuali conseguenze che si generano. Su questa base, la musica è collegata al punto di non ritorno, e cerca di seguire una tale sistematicità di prassi narrativa nel gioco del rimontaggio delle immagini denudate del suono e ponendosi in questo caso come nuovo riesame dell’oggetto sonoro. È proprio il linguaggio del jazz contemporaneo, che concede ai musicisti ampie forme e modalità espressive legate sia all’improvvisazione che alla composizione, permette di prendere a piene mani nel repertorio musicale del maestro del Bronx, reinventarlo, ricollocarlo nei luoghi più inaspettati con malizia o assoluta casualità. Un viaggio nel suono e nell’intimo rapporto che le immagini assumono nei confronti di esso. Spazio, violenza, sangue, circolarità, sensuali- tà, alienazione, orrore, solo per citare alcuni degli spunti presenti nello stile e della poetica di Stanley Kubrick, tutti gli elementi non sono solo d’ispirazione ma motore del sistema emotivo-creativo di una musica sempre imperfetta, alla luce di ciò che è stato fatto da Kubrick, ma bilanciata dalla assoluta perfezione del finito kubrickiano. Il disco viene presentato come una sorta di viaggio nel quale sono collegati gli elementi della visione kubrickiana; nelle pieghe del tessuto sonoro si potranno percepire, a volte nascoste e talvolta manifeste, inserite nel discorso e nell’improvvisazione e delle composizioni originali, le musiche di Richard Strauss, Johann Strauss, György Ligeti, Kristof Penderecki, Herny Purcell, Oscar Levant, Jocelyn Pook, Georg Friedrich Haendel, Franz Schubert, Arthur Freed, Aram Khachaturian, Nelson Riddle.




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