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CECCHETTO, ROBERTO

MANTRA

Barcode: 8015948302422 / Cat: MPR024CD / 1 CD / Label: PARCO DELLA MUSICA

Dopo “Memories”, la Parco della Musica Records pubblica “Mantra”, il nuovo lavoro di Roberto Cecchetto, uno dei chitarristi più innovativi e originali della scena musicale italiana, accompagnato da Francesco Bearzatti (sassofono tenore e clarinetto), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Ivo Parlati (batteria) "Non capita sovente di rimanere rapiti dall’ascolto di un nuovo cd. Avviene con “Mantra” quando questo è ancora una demo senza nome e l’accadimento risale a diversi mesi prima che il disco diventi effettivamente “reale”. Come per tutti i work in progress la nuova opera sonora di Roberto Cecchetto è un master inanimato scaldato solo dai suoni che lo abitano. Nel nudo cd non un’ informazione sulla musica che sento… non una info sui quattro musicisti che fanno parte del progetto… Solo un precario suggerimento sull’autore principale dell’opera che, evidentemente, mi aveva dato quel cd chissà dove. Il sentire è quello routinante della giornata ma già dalla metà del primo brano scatta una curiosità morbosa che mi porta ad ascoltarlo tutto con un crescente interesse e poi a riascoltarlo ancora. Solo dopo il secondo ascolto chiamo Giovanna Mascetti, l’agente di Roberto, per chiederle informazioni più dettagliate. Capisco si che il sax irruente dall’inconfondibile fraseggio acido e tangenziale era quello di Francesco Bearzatti ma, ad esempio, non immagino minimamente di chi sia l’incessante e raffinato lavoro ritmico. Scopro più tardi che si tratta del contrabbassista Luca Bulgarelli (seguite con attenzione il suo lirico solo su Inside View) e del batterista napoletano Ivo Parlati: una ritmica solida e flessibile in grado di sostenere questo riuscito lavoro grazie ad un raffinato interplay che bene si sposa con il progetto musicale. Progetto “di confine” come molte delle cose di Roberto ed anche di Bearzatti. Mi chiedo ora come mai quel primo ascolto di allora sia rimasto così indelebile ed ho finalmente una risposta. Questa è nella libertà che circola all’interno del gruppo, come un vero mantra. Quasi questa sia la liberazione di una energia circolare che lega tutta l’opera e che non può rimanere prigioniera nei solchi digitali di un cd ma tenta di debordare emozionalmente verso l’esterno. Roberto Cecchetto è l’architetto della forma, l’esteta sonoro e il suggeritore degli arredi interni; colui che pone ogni suono al posto giusto scegliendo sia i luoghi di azione che le strategie di scontro. Perché in questo “Mantra” c’è una catarsi dettata dal ribollire di un pensiero filosofico e creativo (mistico?) fatto di calma apparente e tensione emotiva. Roberto mi spiega ora che molta di quella musica è completamente improvvisata o quasi. Comprendo lo spirito. Mi piace molto ma questo lo si evince da queste poche righe… L’inanimato master di allora si è nel tempo vestito di troppi significati per rimanere ancora prigioniero di un unico ascolto. Sentitelo spesso come ho fatto io: vi scoprirete altro ed altro ancora." Paolo Fresu




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