PAUL KLEE 4T / FAGIUOLI / PACCAGNELLA
UGO AMENDOLA: WORKS 1939/1987
Barcode: 8015948302118 / Cat: BLS023 / 1 CD / Label: BLUE SERGE
E’ impossibile, tracciando un profilo biografico di Ugo Amendola, dimenticare il rapporto quasi simbiotico che il compositore veneziano aveva con la sua città. Sarebbe errato considerare tale legame come elemento di chiusura, se non addirittura di provincialismo: la musica di Amendola, infatti, accoglie, elabora e sintetizza, negli anni, le più rilevanti novità della composizione contemporanea occidentale. Ugo Amendola nasce a Venezia il 28 agosto del 1917. Consegue il diploma in pianoforte sotto la guida di Gino Tagliapietra, allievo di Ferruccio Busoni; nel 1947 ottiene anche il diploma in composizione con Gabriele Bianchi; l’anno seguente quello in musica corale e direzione di coro con Sante Zanon e quello infine in direzione d’orchestra nella classe di Nino Sonzogno (disciplina in cui si sarebbe più tardi perfezionato alla scuola di Hermann Scherchen). La sua vita professionale si divide sin da subito tra attività concertistica, compositiva e didattica (insegnante al Conservatorio della sua città, il “Benedetto Marcello”, di cui fu direttore dal 1973 al 1985) .
Il Quartetto d’archi del 1947 nasce in concomitanza con la preparazione del diploma di composizione. L’opera è strutturata in quattro movimenti e manifesta appieno, seppure composta in giovane età, la straordinaria poliedricità e versatilità compositiva di Amendola. Se nel primo Allegro con spirito emerge energicamente una vocazione ritmico-contrap-puntistica permeata talora di felici quanto sottilmente ironici spunti lirici, l’Allegro giusto ma con spirito dimostra la grande capacità tecnica con cui il compositore veneziano sapeva destreggiarsi nell’elaborazione di un frammento ritmico. E’ il timbro raveliano a stupire l’ascoltatore nell’Andante, mentre compaiono sin dall’introduzione dell’ultimo tempo, le maggiori arditezze linguistiche dell’intero quartetto che presenta in conclusione frequenti momenti di originale eleganza. L’esecuzione è qui affidata al quartetto Paul Klee.
Anche i Due tempi di sonata per violino e pianoforte del 1939 furono composti durante gli anni di formazione. Echi di Debussy si ritrovano già dalla iniziale successione di quinte ascendenti che sembrano quasi invitare il violino al suono. Ed è proprio il bicordo di quinta con il suo inverso di quarta a costituire l’elemento strutturale originario delle complesse armonie con cui il pianoforte accompagna la melodia violinistica, privilegiante un suadente percorso per gradi congiunti. Un ritmo ternario riconduce vorticosamente il Vivace ancora in Francia, in un nemmeno tanto velato omaggio, questa volta, ai Valses nobles et sentimentales di Ravel. L’esecuzione è qui affidata al violino di Alessandro Fagiuoli e al pianoforte di Alessia Toffanin.
La Fantasia per violoncello e pianoforte scritta nel 1981 è una delle opere che meglio esprime la maturità di Amendola. Il linguaggio del compositore veneziano assume qui un profilo di altissima personalità sin dalla cadenza iniziale del violoncello, in cui si alternano arpeggi dissonanti a frequenti e ribaditi cromatismi. Il brano si sviluppa poi con estrema libertà in un dialogo tra i due strumenti, sempre caratterizzato da una costante e interessante ricerca timbrica e ritmica, come testimonia il frequente ricorso a elementi spiccatamente percussivi e a molteplici irregolarità metriche. Gli esecutori sono il violoncellista Luca Paccagnella e la pianista Alessia Toffanin.
La Sesta sonata per pianoforte del 1987, testimonia ulteriormente la continua ricerca linguistica che ha caratterizzato il percorso creativo di Amendola. Non a caso è ancora una volta un’introduzione di carattere cadenzale ad aprire l’opera. Di estremo interesse altresì ci pare il frequente utilizzo di elementi politonali, presenti in forma contrappuntistica e in strutture accordali di rara efficacia. L’Adagio che precede l’Allegro giusto è pagina di struggente bellezza, gioiello lirico che vorremmo porre a testamento estetico dell’insigne maestro veneziano. La versione presentata nel cd è stata registrata dal vivo alla Fenice di Venezia nel 2005 dal pianista Igor Cognolato, a cui l’opera fu dedicata.