OTTAVIUCCI, FABRIZIO
RAGAPIANO
Barcode: 8015948301678 / Cat: OTR010 / 1 CD / Label: ODD TIMES RECORDS
«Fabrizio Ottaviucci plays with the angelic grace and beauty of a magician from another world... ». Terry Riley
Formazione classica, spirito moderno: in questa apparente dicotomia si potrebbe sintetizzare l'attitudine di interprete e compositore di Fabrizio Ottaviucci. Diplomatosi brillantemente in Pianoforte presso il Conservatorio di Pesaro nel 1978, Ottaviucci nell'arco della sua carriera ha tenuto studi anche in Composizione e Musica Elettronica.
Nella doppia veste di interprete classico/contemporaneo e di moderno compositore e improvvisatore, Ottaviucci ha sostenuto centinaia di concerti nelle maggiori città italiane e straniere, partecipando ai maggiori festival e suonando in tournée in Spagna, Austria, Inghilterra, Messico, Stati Uniti, Canada. Ha collaborato con prestigiosi partner: tra gli altri ricordiamo il compositore e musicista tedesco Markus Stockhausen (figlio del celebre Karlheinz, conosciuto quando, seduto tra il pubblico di un concerto di Ottaviucci, questi gli chiede di salire sul palco e improvvisare con lui) con il quale lavora intensamente dal 1986 anche nei repertori tradizionali; Terry Riley, compositore statunitense tra i fondatori del minimalismo, con il quale ha partecipato ad esecuzioni dirette dal compositore, realizzando una versione inedita, pubblicata da Stradivarius, dei due Keyboard Studies e di Tread on the Trail (prima versione per pianoforte dell’opera).
E’ in uscita per Wergo la sua esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra di John Cage.
“La mia musica è improvvisazione intuitiva. Una risposta alla percezione dell’energia spazio-temporale in cui si manifesta; più semplicemente improvvisazione ispirata dall’energia dei luoghi e delle persone che li attraversano, che li abitano, che li animano. Un’espressione musicale che dunque nasce e accade in momenti e luoghi diversi: in una sala
da concerto, in un museo o in una galleria d’arte, in un club, fra amici, di fronte ad un pubblico, e che in relazione a questi diversi incontri traccia e percorre strade diverse, per mood, suggestione, sensibilità”. Fabrizio Ottaviucci