KLK SYMPHONY ORCHESTRA

UGOLETTI: SINFONIA PER ARCHI / NAZZARO: VIOLIN CONCERTO N.2 / PROCACCINI: ECHO

Barcode: 8015948000137 / Cat: QUAD00013 / 1 CD / Label: QUADRIVIUM

I brani contenuti in questo CD sono stati eseguiti il 23 gennaio 2018 dalla KLK Symphony Orchestra nella Sala da Concerti della Lviv Philharmonic Society (Leopoli) in Ucraina, nell’ambito della Stagione di musica contemporanea della società KLKnewmusic. Tre composizioni, in particolare, sono state scritte appositamente per questa occasione, dove sono state presentate in prima esecuzione assoluta. Si tratta della Sinfonia per archi di Paolo Ugoletti, del Concerto n°2 per violino e orchestra di Ferdinando Nazzaro e de Le stagioni non sono più le stesse per violino e orchestra d’archi di Carlo Pedini. Completava il programma Echo op.106 per violino e archi di Teresa Procaccini. Come suggerisce il titolo, la Sinfonia per archi di Paolo Ugoletti, rimanda in modo evidente alle forme classiche. Il Violin Concerto n°2 di Ferdinando Nazzaro prevede l’uso di un’orchestra sinfonica, con legni a due, ottoni (corni e trombe) ed una nutrita schiera di percussioni. La suddivisione nei classici tre movimenti rimanda, in modo più ideale che sostanziale, alla tripartizione classica Allegro - Adagio - Allegro. Echo è una breve composizione per violino e orchestra d’archi di Teresa Procaccini. Nel 1971 la compositrice pugliese, insegnando al Conservatorio di Foggia, si trovò nella necessità di scrivere un brano organistico. In poco più di mezz’ora compose un lavoro che intitolò Andante elegiaco, catalogato poi come op.52. Nel 1983, dovendo completare una registrazione discografica orchestrale, l’autrice decise di farne una trascrizione per violino e archi, che ribattezzò Echo (successivamente fu fatta anche una versione per clarinetto e archi). Si tratta di una pagina di intenso lirismo, basata su un’unica cellula motivica, costruita attorno ad un accordo di settima diminuita, condotto su un ritmo particolare, dove una terzina di crome legata ad altre due crome in tempo semplice, restituisce un andamento simile a quello di un blues. Nell’estate scorsa, riordinando alcuni materiali utilizzati nel libro “Carissimo Renzo…” dedicato a Renzo Cresti, ho ritrovato un’intervista del 2009, dove parlavo dell’intenzione di scrivere un lavoro ispirato a Vivaldi, che avrei dovuto intitolare Le stagioni non sono più le stesse. Non diedi più corso a quell’idea che, tuttavia, non ho mai pensato di abbandonare. Essendo venuta l’occasione di scrivere un concerto per violino e archi da dedicare a Ferdinando Nazzaro e alla KLK Symphony Orchestra, ho pensato che fosse il momento giusto per realizzare quel vecchio progetto. La ragione del titolo, evidentemente, va cercata sia nella modificazione apportata alla musica di talune parti dei quattro celebri concerti vivaldiani, ma anche in quel luogo comune dei nostri giorni, che vede, nei cambi climatici attuali, un’alterazione dei cicli stagionali. Le Stagioni non sono più le stesse è articolato nei canonici quattro movimenti, che ripropongono le quattro stagioni nell’ordine di Autunno, Inverno, Primavera ed Estate. I primi tre tempi si succedono ininterrottamente; l’ultimo, che è anche il più lungo e complesso, è separato dagli altri. Queste quattro parti sono concepite in modo autonomo e diverso rispetto alle Quattro Stagioni di Vivaldi. Tuttavia, all’interno di ciascuno di esse, è utilizzata frequentemente la “citazione funzionale”, ossia una tecnica in cui uno o più frammenti di musica preesistente (qui destinata quasi sempre al solista) vengono elaborati assieme al materiale “originale”, cercando di dare, al frammento stesso, un significato nuovo e diverso.