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DISSIDENTEN

TANGER SESSIONS

Barcode: 4047179167420 / Cat: INDIGO916742 / 1 CD / Label: FELMAY DISTRIBUTION

La carovana dei DISSIDENTEN ha percorso le strade che portano in India, nelle Americhe, ha girato in lungo il largo il bacino del Danubio ed il Nord Africa, sempre guidata da una miscela fatta di gioiosità, curiosità, voglia di vivere ed apertura alle esperienze del mondo. Questa volta è giunta a Tangeri, Marocco. Tanger Sessions è un insieme di immagini sonore di un mondo costituito di migliaia di colori diversi, che sembra improvvisamente diventato in bianco e nero dopo l'11 Settembre, dove Marines pesantemente armato combatto una guerra contro i video messaggi di Bin Laden. Chitarre tonanti ed una battuta incisiva costituiscono la cornice di canzoni piene di sentimento e descrivono un mondo in cui la sfiducia e la paura sembrano avere preso il posto del sogno di un pianeta multiculturale a cui di DISSIDENTEN ed i Jil Jilala da sempre mandano i messaggi. Ma il ritmo continua e la carovana riprende la sua marcia, un'altra oasi già appare all'orizzonte e ci sta aspettando. La traccia di apertura, Akaaboune’s Homage, è un maestoso tributo al leggendario patrono delle arti musicali in Marocco. Presentato al gruppo dallo scrittore / compositore Paul Bowles, Akaaboune è stato anche il co-produttore di Sahara Elektrik. I motivi abbondano, le chitarre sono in primo piano e conqusitano le orecchie, mentre i cori le solleticano in Morock’n’Roll. Dopo un'introduzione d'atmosfera Gun Factory si rivela un selvaggio attacco a tutti coloro alla proficua industria delle armi. The World is a Mirror si riferisce a un antico principio dei DISSIDENTEN e Truth is the Only Religion parla dei benifici di un mondo più a misura d'uomo. Dopo un'eterea introduzione di flauto Song 4 A Rainbow ci rimanda ad un mondo in cui sotto l'arcobaleno nazioni, razze e culture possono coabitare e cooperare. Fata Morgana ha una posizone centrale in Tanger Sessions come un'oasi elettro / acustica risplendente sotto il sole dela Sahara. Jil Jilala, insieme a Nass el Ghiwane e Lem Chaheb, sono una pietra miliare della musica popolare del Nord Africa. Le composizioni di Abdelkrim El Kasbaji e Moulay Tahar El Asbihani parlano tutti i loro conterranei ispirando altre forme di poesie o graffiti urbani. Fondati negli anni 70 sono stati i portavoce di un'intera generazione. Nati dal fertile incontro di nouvelle vague, film noir, esistenzialismo e Woodstock hanno inviato un commento sulla loro eredità culturale unico, post-coloniale e post-moderno. Le loro radici nascono nella musica tradizionale Malhoun e dalla tradizione di un'antica confraternita sufi chiamata Jilala da cui hanno tratto il loro nome.

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