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MINA, FABIO

VIREO

Barcode: 4040248601016 / Cat: AR60101 / 1 CD / Label: AKTIVRAUM MUSIK

Nato a Rimini nel 1984 Fabio Mina ha iniziato a studiare flauto da bambino, si è diplomato nel 2004 al Conservatorio di Pesaro e dal 2000 si è dedicato alla composizione. Durante gli anni del conservatorio, parallelamente agli studi accademici, ha iniziato l’esperienza dell’ improvvisazione, inizialmente in un contesto jazzistico poi in uno spazio musicale che non avesse confini. Ha studiato la musica del nord dell’India, del Giappone e Persiana e dal 2002 ha cominciato lo studio del Bansuri (il faluto traverso indiano), del dizi e del bawu (due tipi di flauti cinesi), del duduk (oboe armeno) dello shakuhachi (flauto giapponese della tradizione Zen) e del ney (il flauto tradizionale turco). Si interessa da tempo di musica antica e sacra di diversa provenienza geografica. Dal 2008 collabora con Markus Stockhausen, con cui ha partecipato alla RuhrTriennale a Duisburg e ad altri Festival in Italia e in Germania. La primavera del 2011 vede la nascita dell’album “Vireo“, che sigla il debutto discografico del giovane flautista italiano; album registrato con Danilo Rinaldi e Mirco Ballabene, e realizzato in collaborazione con Walter Quintus, nello studio di registrazione di quest’ultimo, nei dintorni di Berlino. L’interprete scrive in merito all’origine di VIREO: «Quando conobbi la figura di Hildegard von Bingen fui dapprima colpito dalla musica dei suoi canti, in un secondo momento cominciai a leggere le sue parole e le descrizioni suggestive delle sue visioni. Nei suoi scritti Hildegard parla della virìditas, la linfa verde, l’energia vitale che scorre dentro di noi come anche nelle piante, negli alberi e nei fiori e in tutti gli esseri viventi; questo fluido è ciò che ci lega profondamente alla Natura, è la forza del verde, soffiata da Dio sul creato. Credo che attraverso la musica, grazie al suo potere, a quello del suono siamo in grado di sentire la virìditas fluire in noi, come fluiva in principio, secondo le visioni di Hildegard. Vìreo, è il verbo latino che significa, “ sento la viriditas in me, divento verde, pieno dell’energia verde…La musica è nata molto spontaneamente, è per lo più improvvisata, con piccole parti scritte. Oltre Hildegard le suggestioni che sono comparse suonando hanno anche altre origini, come “Quelle vive Luci” che viene da un passo di Dante Alighieri in cui descrive i cori degli angeli che gli appaiono come “vive luci” che intonano canti che non riesce a ricordare; oppure Dadhmau termine sanscrito della Bhagavadgītā che significa “soffiò”. L’idea della virìditas unisce tutti i brani dell’album, ma ognuno ha una sua particolare sfumatura, come il verde che ci circonda».

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