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BAROVERO, FABIO

SWEET LIMBO

Barcode: 0885016703325 / Cat: FY7033 / 1 CD / Label: FELMAY

I suoni stratificati e ibridi che aprono Anatomia, traccia d’esordio di Sweet Limbo, sono esemplificativi di uno dei numerosi filoni in cui si esplica l’arte di FABIO BAROVERO. Il nuovo lavoro, che segue in parte il solco tracciato dal precedente Preghiere (2003), inciso con lo pseudonimo di Vero, si modella tra contemporaneità, rumorismo, elettroacustica e ambient delle origini. È musica naturalmente incline a trasmigrare in colonne sonore per il cinema, il teatro, la danza, le installazioni video e fotografiche, e alcune composizioni qui riunite sono appunto il frutto di commissioni. Si tratta di un ambito che BAROVERO ha molto frequentato negli ultimi anni (soundtracks per il Teatro dell’Elfo, Assemblea Teatro, Valter Malosti, Paola Bianchi, Davide Ferrario, Patrice Leconte, Stefano Mordini), sentendosene attratto e insieme comprendendo di essere versato al mestiere di pittore di scenografie sonore. I brani che compongono Sweet Limbo si caratterizzano per un’indiscutibile unità d’insieme, per quanto nati in periodi successivi e scopi differenti. Il già citato Anatomia si avvale del campionamento del kyl-kobyz di Raushan Orazbaeva oltre che di una scheggia pianistica di Ravel, elementi che si intrecciano alla chitarra di Lorenzo Corti e all’arco di contrabbasso di Federico Marchesano. L’appendice Anatomia 2 è invece contraddistinta dal violino di Davide Rossi e da una struttura “a perdere” che procede inesorabile verso il dissolvimento finale. Requiem In Samba è invece parte della colonna sonora del “motion” di Alex Majoli e il titolo, per ammissione dello stesso BAROVERO, intende trasmettere «la sensazione di procedere verso la morte ineluttabile, sì, ma almeno gioiosamente. Piangere e ridere nello stesso tempo». In Fantasmi è un’arpa a essere stata campionata per essere intersecata con il suono della fisarmonica, mentre per Mutazione è ancora la chitarra di Corti a interpretare il ruolo della protagonista. Il noise di Off Brodway (la musica della mostra fotografica omonima per la Magnum Photos a New York, replicata alla biennale di fotografia di Arles e al Museo di immagine e suono di San Paolo in Brasile, a Mosca, e al PAC di Milano) è stato editato innumerevoli volte per meglio adattarsi alle diverse superfici delle gallerie d’arte e nel presente album è stato remixato da Gionata Bettini. Contrabbassi e violini sono il nucleo portante di La Pietà, tema malinconico, suggestivo e increspato dalle incursioni digitali. La chiusura di un album destinato a raccogliere più di un entusiasmo è affidata alla title-track Sweet Limbo: l’eco lontana di un disco di Afel Bocoum si sposa alla perfezione alle iterazioni di un pianoforte scordato.

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