Ganz, Paolo
Sulle Scale
Barcode: 0726529416817 / Cat: SDN.FR014 / 2 CD / Label: STORIE DI NOTE
Terza prova dedicata alla canzone d’autore del veneziano Paolo Ganz, musicista e
scrittore di lungo corso. "Sulle Scale", questo il titolo del nuovo CDpubblicato ancora una volta da Storie di Note, riconferma una scrittura letteraria e musicale di rara profondità. Rispetto al precedente "Borges, Atahualpa e le Magiche Lune" (Storie di Note FR10 – 2022) lo strumentario è più asciutto e resi più intimi gli arrangiamenti, nella ricerca di definire un vero e proprio chansonnier dei nostri giorni. Il titolo del CD, così come il brano omonimo, è un vero e proprio programma della narrazione. Salendo le scale – infatti – si
ritorna a casa, alla rassicurante quiete domestica, alla propria tana, quindi ai ricordi che, in questo caso, sono quelli di un’intera generazione. Oppure si va verso il mistero di un incontro. Scendendo le scale affrontiamo una nuova giornata, un viaggio, una partenza indefinita. Sulle scale ci si rincorre per aggiungere al discorso già dato per concluso, una parola dimenticata, forse importante. Sulle scale ripensiamo a un addio, forse per tornare. “Te lo dico sulle scale, te lo dico in maniche di camicia, come un tempo tutto nudo con
un fiore tra le dita”. Si resta sulle scale quando qualcuno ci ha sbattuto la porta in faccia cancellandoci dalla sua vita; e sulle scale, una volta chiusa la porta, ci si ritrova soli. Salendo le scale si va verso un ritorno, si ripassa un’ultima volta la frase a lungo pensata per chiedere scusa nascondendo l’imbarazzo. Scale come limbo, metafora tra l’essere dentro o fuori. La Milano degli anni Settanta di Quartiere, con in filigrana il ricordo dell’anarchico Pinelli; la storia d’amore nata e finita nella cucina di una trattoria di Reggio Calabria (Lucinella); lo sberleffo apotropaico a una donna che maledice (Filomena) e la malinconia di due Teneri Barbari che “sciacquano i cuori nelle acque della Moldava” l’eterna narrazione continua. Queste canzoni sono appunto sulle scale: in bilico tra passato e presente, tra andare e venire. Musiche composte su una vecchia chitarra acquistata di seconda mano per 50 euro e arrangiate ancora una volta da Simone Chivilò, a far da colonna sonora a testi
scarabocchiati a matita su un album da disegno. Dieci canzoni alla vecchia maniera.