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HOT HEAD SHOW

PERFECT

Barcode: 0680569321091 / Cat: HHS005 / 1 CD / Label: RBL MUSIC

La band londinese degli HOT HEAD SHOW, capitanata da Jordan Copeland, ha iniziato a fare parlare di sé a Luglio 2011, mese di pubblicazione dell’album di debutto “The Lemon LP”, pubblicato per la Hakisac Records. Alla pubblicazione del disco, acclamato da pubblico e critica, ha fatto seguito un tour estivo in tutta Europa a fianco dei leggendari Primus, storica band alt-rock americana. È stato Les Claypool, frontman dei Primus, a volere gli Hot Head Show con sé per il proprio tour, prima in Europa e poi negli Stati Uniti. Da questa bellissima esperienza è nato un EP dal vivo, registrato a Roma durante il tour del 2011. Il protrarsi di questo tour, che ha imposto la band all’attenzione dei media di tutto il mondo, è stata una bellissima sorpresa per Copeland e soci, ma ha rallentato i lavori per la produzione del nuovo album, lavori ripresi con vigore subito dopo il rientro dagli USA. Le registrazioni del secondo album di Hot Head Show iniziarono quando la band tornò dagli States dopo il loro primo tour oltre oceano con una leggenda della musica rock come Les Claypool. Quell’avventura, ad aprire i concerti di un gruppo seminale come i Primus (di nuovo insieme dopo 11 anni di silenzio) stabilì subito un’altissima reputazione per Hot Head Show a livello internazionale, tanto da fargli trovare in pochissimo tempo, una volta tornati in Europa, molte date come headliner in Germania, Italia e Olanda, oltre che chiaramente in tutto il Regno Unito. In mezzo a tutta questa attività live la band entra ed esce da studi di registrazione a Londra e New York. Il fatto di essere in tour costantemente incide sul modo di scrivere i nuovi brani. Scriverli, provarli, suonarli dal vivo, e poi cercare di “fotografarli” in un nuovo documento, in un nuovo disco. Il front man Jordan Copeland dice riguardo a questo disco: “siamo riusciti molto di più a cogliere l’essenza di Hot Head Show in questo album, che è molto più “avant bang”. Tanto è vero che, se inizialmente il disco si doveva chiamare Double Happiness, alla fine abbiamo deciso di titolarlo Perfect. La felicità non era il sentimento predominante in questo disco, quindi abbiamo dovuto ripiegare sulla perfezione”.

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