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KUU!

ARTIFICIAL SHEEP

Barcode: 0614427992628 / Cat: ACT 9926-2 / 1 CD / Label: ACT

La risposta positiva a “Lampedusa Lulla-by”, il debutto dei KUU! nel 2018 su ACT, ha dato origine a descrizioni entusiaste, fantasiose ed eloquenti della musica della band: “Una fusione jazz e punk alchemicamente complessa. […] Davvero meraviglioso.” (PROG Magazine). “Una miscela cruda e spinosa di attitudine punk, elementi electro-dance, fusion eccentrica ed esplosioni free jazz.” (All About Jazz). Questo successo ha attirato l'attenzione sull'aspetto forse più notevole, inatteso ed anche paradossale dei KUU! (significa 'luna' in finlandese): che questo quartetto composto dalla cantante Jelena Kuljić, dai due chitarristi Kalle Kalima e Frank Möbus e dal batterista e percussionista Christian Lillinger trova sempre il modo di combinare l'atteggiamento potente, l'impegno politico e anche l'occasionale rabbia incandescente, con livelli sorprendentemente alti di musicalità e un genere di creatività che è in grado di condurre la band in molte direzioni diverse. Questo è davvero un gruppo di musicisti superbi che hanno affinato la loro arte sul palco insieme per oltre un decennio. La pandemia ha posto la band di fronte ad un problema: come mantenere vivi i KUU! progredire, come evolversi, raggiungendo gli obiettivi senza l'ausilio del normale contesto della performance dal vivo. Hanno lavorato nei loro studi di casa a Monaco e Berlino. E ciò che è notevole dell'album "Artificial Sheep" è il successo con cui sono riusciti a reimparare tutto e a renderlo istintivo: la comunicazione tra loro, il modo in cui il materiale tematico scorre nei testi, nei ritmi, l'intreccio, i suoni e l'energia delle loro forti personalità. E soprattutto la loro capacità di creare l'atmosfera. Il mondo di "Artificial Sheep" è inquietante. E più che immaginare il futuro, c'è un'immediatezza particolare perché il mondo di Blade Runner è diventato improvvisamente molto più simile al quotidiano nel 2021: paranoia, controllo, potere e sfiducia, l'inganno totale del mondo, distruzione ambientale, umani versus robots ...Eccoci nel mondo del film cult del 1982 con Harrison Ford, tratto dal romanzo di fantascienza di Philip K. Dick del 1968 "Do Androids Dream of Electric Sheep?": il titolo dell'album "Artificial Sheep " deriva direttamente da quel libro. In questo mondo oscuro e claustrofobico in cui prevalgono teorie della cospirazione e manipolazione, i rapporti umani sono tesi. Ci sono anche cover di canzoni degli Arcade Fire ("My Body is a Cage") e dei Beastie Boys ("Sabotage", sostenuta da un magnifico drumming potente). Ci troviamo in uno strano mondo di incertezza, e l'album finisce stranamente come se il suo supporto vitale fosse stato improvvisamente interrotto. Lungi dall'avere i loro sensi offuscati dalla pandemia, questi musicisti li hanno visti rinvigoriti e rianimati. Ed è questo il paradosso più inaspettato e coinvolgente di “Artificial Sheep”.

  • Tracklist
    • 1. Crimes That Bring Me Joy 2. My Body Is a Cage 3. Shepherd 4. E Major Peace 5. Miss Stress 6. Sabotage 7. Officer Kd6-3-7 8. Eraserhead in the City 9. Hourglass 10. Book of Nihil

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