SAGLIO, MATTHIEU

EL CAMINO DE LOS VIENTOS

Barcode: 0614427991225 / Cat: ACT 9912-2 / 1 CD / Label: ACT

In “El camino de los vientos” (La strada dei venti) Matthieu Saglio non solo ha elaborato un piano audace per un album, ma lo ha anche portato avanti e ne ha fatto un vero successo. Il contatto più recente di Saglio con l'ACT è stato come co-fondatore e principale compositore di NES, il trio che ha avuto un successo strepitoso con l'album “Ahlam” del 2018. Ma mentre in quell'album ha esplorato le sonorità francesi e nordafricane, Saglio getta qui una rete molto più ampia. Mentre componeva i pezzi per l’album, immaginava e sognava come le composizioni potessero suonare con particolari ospiti. Il suo piano era che alcuni degli ospiti dell'album fossero persone con cui ha una lunga storia di concerti regolari da diversi anni, come la cantante Isabel Julve, il percussionista franco-iraniano Bijan Chemirani, il chitarrista di flamenco Ricardo Esteve. Altri, semplicemente, musicisti che ammirava. Alcuni di loro erano persone che aveva incontrato forse solo una volta, persone per le quali aveva quella che si potrebbe definire una “cotta musicale”. Gli ospiti che voleva invitare erano Nguyên Lê, Nils Petter Molvaer, Vincent Peirani, il percussionista Steve Shehan, il bassista elettrico Carles Benavent. Il piano era il seguente: gli ospiti sarebbero stati invitati a suonare su brani di violoncello da lui inviati. Registravano i loro contributi quando e dove volevano: «Ho registrato tutte le tracce di violoncello qui in un piccolo studio vicino a Valencia. Ho inviato agli ospiti istruzioni volutamente minime su cosa o come avrebbero suonato». E poi la fase successiva: quando ha ricevuto le registrazioni dai suoi ospiti, dopo aver dato loro tanta libertà di movimento, la realtà sarebbe stata all'altezza del suo sogno? In realtà, quelli sono stati proprio i momenti in cui Saglio ha capito che il progetto stava prendendo la sua vera forma, come aveva sperato. Uno dei motivi per cui “El camino de los vientos” funziona così bene è che l'ascoltatore sa immediatamente in ogni brano dove si trova esattamente - e non solo geograficamente ma anche emotivamente. I titoli dei brani ci portano in un mondo diverso. “L'appel du muezzin” ci colloca direttamente in una piazza da qualche parte nel mondo arabo. La voce del violoncello porta la chiamata alla preghiera di un minareto che ha fatto eco attraverso i secoli. In “El camino de los vientos” Matthieu Saglio ci porta in un viaggio affascinante. Ma questo album è stato realizzato senza la normale corsa da un aeroporto all'altro, e senza la pressione dello studio sui musicisti coinvolti. Ogni partecipante ha avuto lo spazio e il tempo per essere autenticamente sé stesso nel proprio habitat naturale.