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ARMSTRONG, LOUIS

LIVE IN GERMAY [LP]

Barcode: 0604043855513 / Cat: DT8555 / 1 LP / Label: DOT TIME LEGENDS

Armstrong fece il suo primo tour in Inghilterra nel 1932 e poi visse in Europa tra luglio 1933 e gennaio 1935, ma non tornò nel Vecchio Continente fino al Festival Internazionale di Jazz di Nizza del 1948, ideato da uno dei più grandi estimatori di Armstrong: Hughes Panassie. Dopo il suo trionfale ritorno in Francia nel 1948, Armstrong tornò per un lungo tour in Europa nel 1949, ma non si fermò nella Germania del dopoguerra. Alla fine arrivò a Berlino il 12 ottobre 1952 per un concerto memorabile che fu trasmesso sulla RIAS (Radio in the American Sector) con una qualità del suono eccezionale. Il nastro del concerto è stato raccolto dal volontario del RIAS Winfried Maier, che ha donato la sua vasta collezione di materiale di Armstrong in Germania al Louis Armstrong House Museum and Archives nel 2016. Il concerto viene oggi presentato per la prima volta in assoluto su vinile in edizione limitata numerata di 500 copie.
Il 1952 fu una sorta di anno di ricostruzione per gli All Stars di Armstrong. Arvell Shaw è tornato al basso dopo un anno di studio in Svizzera e Cozy Cole è ancora alla batteria, dopo aver sostituito Catlett nel 1949. Bigard ha deciso di lasciare questo tour europeo, sostituito dal clarinettista texano Bob McCracken. Gli altri due nuovi membri, il pianista Marty Napoleon e il trombonista Trummy Young - quest'ultimo arrivato solo poche settimane prima - erano musicisti eccitanti che hanno acceso una scintilla nel loro leader e hanno iniziato a trasformare gli All Stars nella straordinaria band che sarebbe sbocciata nella metà degli anni Cinquanta. Ma come a Nizza, la star di questo spettacolo è ancora il leader, in mostra su una vasta gamma di brani, tra cui un duetto comico con Middleton su “Can Anyone Explain”, un adattamento strumentale “Tin Roof Blues” e uno dei suoi più grandi successi del periodo, “A Kiss To Build A Dream On”. Più di tutto Armstrong rimase colpito dalla reazione che i fan di Berlino ebbero per la sua versione di “My Bucket's Got a Hole In It”. Parlando con Edward R. Murrow nel 1955, Armstrong disse: «Abbiamo suonato in Germania un concerto, la prima volta che ci siamo andati, e la gente era seduta lì con quegli occhialetti quando siamo entrati. Ma quando siamo arrivati ​​a “The Bucket's Got a Hole in It” li hanno messi via e [inizia a battere le mani e pestare il piede], ‘Yeah, Daddy!’». Ascoltando questi scorci della meravigliosa musica registrata da Armstrong in Francia e Germania non c'è modo migliore per riassumere la sensazione all’ascolto di “Yeah, Daddy!”. Ricky Riccardi

  • Tracklist
    • Side A
    • 1. When It’s Sleepy Time Down South (3:01)
    • 2. Indiana (5:33)
    • 3. The Bucket’s Got A Whole In It (3:43)
    • 4. Way Down Yonder In New Orleans (5:04)
    • 5. Coquette (3:10)
    • Side B
    • 1. Lover Come Back To Me (3:49)
    • 2. Can Anyone Explain (5:43)
    • 3. Tin Roof Blues (5:28)
    • 4. A Kiss To Build A Dream On (5:15)

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