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MULDAUR, MARIA

YES WE CAN!

Barcode: 0089408367229 / Cat: 83672 / 1 CD / Label: TELARC

Maria Muldaur, veterana dei tempi d’oro del folk del Greenwich Village nei primi anni ‘60, ha trascorso gli ultimi quattro decenni miscelando le sue influenze folk, blues, roots e pop in un suono unico. La sua musica ha sempre parlato d’amore, di romanticismo e di tanti altri temi che sono universali in quanto personali. Ma, come tanti altri autori, anche lei è preoccupata per la crescente precarietà della condizione umana su tutti i fronti: sociale, economico, politico, ambientale e spirituale. Questa preoccupazione prende forma in “Yes We Can”, la sua nuova pubblicazione per l’etichetta Telarc. L'album mette in luce l’opere di alcuni dei cantautori più impegnati socialmente del passato mezzo secolo: Bob Dylan, Marvin Gaye, Allen Toussaint, Earl King e Garth Brooks, solo per citarne alcuni. Nelle tredici tracce di questo album una schiera di note voci progressiste aiuta Maria Muldaur a focalizzare l'attenzione sulla precaria situazione del mondo e del suo futuro. Una lista di ospiti d’eccezione in cui troviamo Joan Baez, Jane Fonda, Odetta, Phoebe Snow e molti altri. A questi si aggiunge il The Women’s Voices for Peace Choir, un coro di donne che hanno coraggiosamente e instancabilmente sollevato le loro voci per la pace, la non-violenza e della giustizia sociale per tutta la loro vita, e il loro impegno in queste cause è stato fonte di ispirazione per molte persone, tra cui la stessa Muldaur. "Ciò che mi preoccupa è la triste, deplorevole condizione del nostro pianeta oggi", spiega. "La guerra, il cambiamento climatico globale, il massiccio debito e la crisi economica, la crescente carenza alimentare, la proliferazione nucleare, il genocidio, e la crescente frustrazione verso i nostri leader". L’album si apre con “Make a Better World”, uno Earl King castagno guidato dal ritmo soul dei Free Radicals: il tastierista David Torkanowsky, il bassista Hutch Hutchinson, il chitarrista Shane Theriot e il batterista / percussionista Tony Braunagel. Muldaur fornisce la traccia vocale principale, con il sostegno vocale del Women’s Voices for Peace Choir. I Free Radicals fanno da fondamento a questo album evocando quell’estetica che ha definito il movimento folk degli anni ‘60. Il legame tra il nostro tempo e gli anni ’60 è ancor più evidente nelle cover che Maria Muldaur fa di tre fondamentali brani pacifisti di Bob Dylan: “John Brown,” “License To Kill” and “Masters of War”. Rimanendo legata alla tematica pacifista Maria Muldaur offre poi una personalissima riedizione del successo del 1969, “War”, in cui rinuncia alla pomposità della versione originale di Edwin Starr preferendo dare maggiore intensità e pregnanza al testo. Nel brano successivo, Joan Baez, Holly Near and Odetta - tre delle voci più importanti del movimento di protesta degli anni ’60 - appaiono insieme in una rilettura dal sapore gospel del brano di Garth Brooks “We Shall be Free”. In conclusione dell’album troviamo l’attrice e attivista Jane Fonda tra le voci che animano il brano “Down By the Riverside”, seguito da “Everyone in the World”, un appello conclusivo per l'armonia globale che suona come un preghiera. “Piuttosto che una predica “Yes We Can!” è un appello per la pace in un mondo inquieto. L'accento è posto ciò che ci unisce piuttosto che su ciò che ci divide” dice Muldaur. "Mi sono resa conto che i problemi che più mi preoccupano vanno ben al di là di cantare canzoni che deridono gli attuali leader al potere", afferma. "Non voglio guardare indietro con derisione, ma guardare in avanti con lo sguardo rivolto alla possibilità di cambiare il mondo”.

  • Tracklist
    • 1. Make a Better World 2. Inner City Blues (Makes Me Wanna Holler) 3. Yes We Can, Can 4. John Brown 5. This Old World 6. War 7. We Shall Be Free 8. License to Kill 9. Masters of War 10. Why Can't We Live Together? 11. Pray for the USA 12. Down by the Riverside 13. Everyone in the World

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