product image
product image
product image thumb
product image thumb
 

DUKE, GEORGE

DEJA' VU

Barcode: 0888072320314 / Cat: HUI-32031 / 1 CD / Label: HEADS UP

Quando il tastierista, compositore e produttore George Duke è tornato al periodo d'oro del funk con il suo album del 2008 “Duke Treats” (Heads Up, HUCD 3143), i suoi fan e la critica musicale hanno riscoperto cosa lo aveva reso un artista di così grande fama e successo. DownBeat ha descritto quel lavoro come “un album selvaggio e folle, soprattutto se siete nostalgici dei ritmi graffianti e trainanti di James Brown e George Clinton o delle ballate languide di Stevie Wonder e Aaron Neville", mentre il Philadelphia Enquirer lo ha definito semplicemente “una lettera d’amore al funk”. Dopo due anni George Duke presenta il suo nuovo album dal titolo emblematico, “Déjà Vu”, in cui guarda nuovamente al suo glorioso passato rivisitando in particolare il suono di sintetizzatore che ha caratterizzato alcuni dei suoi dischi più memorabili dei tempi d'oro del funk e del soul. «L'idea dietro Déjà Vu è stata quello di tornare ad alcune delle cose che facevo in passato che erano più stimolanti dal punto di vista musicale» afferma Duke «In un modo o nell'altro, le cose del passato tornano sempre. Possono essere un po' diverse, ma si ripetono. Questo è ciò che accade in questo album: una rivisitazione di alcune idee che avevo negli anni Settanta, quando ho registrato album con molti sintetizzatori, come “Feel” o “The Aura Will Prevail”». Eppure in “Déjà Vu” risuonano maggiormente le influenze del jazz contemporaneo rispetto al lavoro precedente di Duke, anche grazie alla partecipazione del trombettista Nicholas Payton, del flautista Hubert Laws e del sassofonista Bob Sheppard. “Déjà Vu” è uno sguardo rivolto al passato, ma con una sensibilità molto contemporanea; un lavoro profondamente radicato nel presente, ma che evoca anche una sensazione persistente di qualcosa di grande che è venuto prima. «Mi sono sempre considerato un artista poliedrico» spiega Duke «Cerco di portare la gente in un viaggio musicale, sia che si tratti di un album o di uno spettacolo dal vivo. Penso che lo stile di musica che si sceglie di suonare è davvero irrilevante, fintanto che sei onesto in quello che si sta cercando di proporre».

Altri prodotti