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MAHAL, TAJ

MAESTRO

Barcode: 0053361316426 / Cat: HUCD3164 / 1 CD / Label: HEADS UP

La mitologia del blues americano è piena di immagini del musicista solitario in piedi a un bivio, catturato in quella zona grigia tra luce e ombra, facendo impossibili accordi con forze oscure, offrendo niente meno che la sua anima come garanzia. Il compositore e polistrumentista Taj Mahal, uno dei più influenti artisti blues e roots american del passato mezzo secolo già vincitore di due Grammy Awards, non ha fatto nessun patto col diavolo nella sua lunga e brillante carriera, ma si trova tuttavia ad un importante crocevia. Nella sua instancabile esplorazione delle complesse origini e basi della musica americana, ha costruito una lunga carriera raccogliendo e distillando innumerevoli tradizioni musicali provenienti da varie fonti geografiche e culturali: il Delta del Mississippi, le foreste dei monti Appalachi, il continente africano, le isole hawaiane, l’Europa, i Caraibi e molto altro. Con questo suo ultimo lavoro da titolo “Maestro”, Taj Mahal fa il suo debutto sull’etichetta Heads Up. Questo set di dodici tracce segna il quarantesimo anniversario della ricca e variegata carriera. Tra gli ospiti di questo anniversario di gala ci sono Ben Harper, Jack Johnson, Angelique Kidjo, Los Lobos, Ziggy Marley e molti altri. Ma “Maestro” è molto più di un semplice omaggio alle glorie del passato. “Maestro” ci offre lo stesso livello di intensità e profondità che ha caratterizzato ogni album di Taj Mahal fi dal suo debutto nel 1968. Quattro decenni non sono bastati per scalfire la usa energia. Ben Harper appare alla voce su "Dust Me Down". Scritto dallo stesso Harper, questa brano frastagliata e grumose è l'ultimo capitolo di una lunga collaborazioni tra questi due musicisti provenienti da due generazioni così lontane. I nonni di Harper, proprietari del Folk Music Center and Museum di Claremont, in California, erano dei fan di Taj e lo invitarono a suonare numerose volte presso il loro istituto. "Più tardi, ho incontrato loro nipote", spiega Taj. "Gli ho insegnato a suonare la chitarra quando era un adolescente. Aveva una grande sensibilità per la musica, e nel corso degli anni abbiamo fatto alcuni concerti e registrazioni insieme”. Jack Johnson compare invece al fianco di Taj MAhal in un suo classico: “Further On Down the Road”. Il banjo e l’armonica di Taj affiancati agli arrangiamenti di fiati della Phantom Blues Band danno a questo brano una vibrazione da altri tempi. In “Black Man, Brown Man”, troviamo invece Taj Mahal impegnato in un viaggio tra le isole caraibiche con Ziggy Marley e la sua band. "È un brano che mi è tornato mente dagli anni'70, quando registravo molta musica caraibica, africana e latina”, spiega Taj. "Pensavo che sarebbe stata una buona canzone da fare insieme a Ziggy. Non solo ha una bella atmosfera reggae, ma affronta un argomento scottante". Il set si chiude poi con Taj Mahal e la Phantom Blues Band impegnati in una rilettura del classico di Willie Dixon e Bo Diddley: “Diddy Wah Diddy”. Un modo per ricordare che, tra mille digressione, è sempre dal blues che Taj Mahal trae la sua ispirazione.

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